Pagina:Vico - Autobiografia, carteggio e poesie varie, 1929 - BEIC 1962407.djvu/315

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glietto del 30 giugno 1734, chiese parere, in nome del re, allo stesso Galiani. La risposta (Napoli, 5 luglio 1734) fu: «È piú che vero quanto il suddetto Vico espone delle sue opere dotte date alla luce. Egli è certamente uno de’ primi letterati d’ Italia e singolarissimo ornamento di questa regia universitá, a cui colle sue dotte fatiche è stato di grand’onore. È pur vero ch’egli sia stato il decoro di tutt’ i lettori della medesima universitá ed insieme poverissimo», dato l’esiguissimo stipendio e la grossa famiglia: ragion per cui il «recargli qualche sollievo in questi ultimi periodi della sua vita sarebbe cosa degnissima della somma regai clemenza della Maestá Sua». Senza dubbio — continuava il Galiani — «qui finora non vi è stato l’impiego d’ istoriografo. Ma ora che ’l Signore Iddio ha fatto a questo Regno il tanto desiderato beneficio di concedergli un proprio re che qui risegga, nella maniera che praticasi negli altri Stati ben regolati, un tal impiego vi vorrebbe; e il detto Vico certamente sarebbe abilissimo ad esercitarlo con tutto il maggior decoro ed applauso che potesse desiderarsi» . Perché, anzi, lo stipendio annesso alla carica non fosse, quale fu poi, esiguissimo, il Galiani suggerí inoltre che, qualora il re avesse voluto «onorare e consolare un vecchio di tanto merito» conferendogli il chiesto impiego, gli si sarebbe potuto «assegnar una pensione ecclesiastica di quella quantitá che alla Maestá Sua piú piacesse sopra qualche vescovato di regia prelazione, allora quando ve ne sará l’apertura». Senonché non solo quest’ultimo suggerimento non fu ascoltato, ma la «pratica» languí per un intero anno. Giacché soltanto il 2 luglio 1735 il Montealegre, senza parlare punto di stipendio, scriveva da Palermo al Galiani che, affinché esso Galiani e l’universitá di Napoli riconoscessero «quan grande es la re al eie mencia de Su Magestad en premiar las virtudes», il re era restato «servido nombrar por su istoriador d don Juan Baptist a Vico, no solo para dispensarle este honor en atencion d los que concurren en su persona, sino tambien para alimarle de las extrecheces en que se balla» . Pertanto il Galiani avrebbe dovuto comunicare ciò a tutti i professori, «d fin que cadauno con estos exemplares se anime d promover las ciencias, para esperar las reni uneraciones correspondientes» e, in pari tempo, suggerire a esso Montealegre «que despachos y ordenes se deberan espedir d favor del espresado don Juan Baptista Vico conio tal istoriador de Su Magestad, para que, formandose desde luego, pueda il mismo empezar d exercer este encargo, esperandose dal gran $elo, inteligencia y

G. B. Vico, Opere - v.

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