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GIUNONE IN DANZA

Per le nozze del principe della Rocca Giambattista Filomarino con Maria Vittoria Caracciolo dei marchesi di Sant’Eratno.

(1721)

Io, de le nozze riverito nume, che le genti chiamáro alma Giunone, che, perché sotto il mio soave giogo or due ben generose alme congiunga, gentili cavalieri e chiare donne, co’ prieghi umili di potenti carmi invocata, qua giú tra voi discendo; e perché sotto il mio soave giogo due alme al mondo sole or io congiunga, menovi meco in compagnia gli dèi, che’nalzò sovra il ciel l’etade oscura, con Giove mio consorte e lor sovrano. Come? ben si convenne al secol d’oro con semplici pastori e rozze ninfe in terra conversare i sommi dèi, e, ’n questo culto di civil costume ed in tanto splendor d’alma cittade, almeno per ischerzo, almen per gioco vedersi in terra i dèi or non conviene? Questa augusta magione e d’oro e d’ostro riccamente ornata, ove ’n copia le gemme, in copia i lumi vibrati si vivi rai

qual le piú alte e le piú chiare stelle