Pagina:Vico - La scienza nuova, 2, 1913.djvu/409

Da Wikisource.

DELLA VENUTA DI ENEA IN ITALIA 703

de’ Greci, che per lo mondo fecero tanto romore della guerra di Troia; l’altra de’ Romani, di vantare famosa straniera origine, — i Greci v’intrusero, i Romani vi ricevettero finalmente Enea fondatore della gente romana (a).

La qual favola non potè nascere che da’ tempi della guerra con Pirro, da’ quali i Romani incominciarono a dilettarsi delle cose de’ Greci; perchè tal costume osserviamo celebrarsi dalle nazioni dopo c’hanno molto e lungo tempo praticato con istrauieri.

(a) Ma pur resta uno scrupolo suU’oppenione volgare de’ dotti, che i Troiani non furon Greci, ond’haa creduto la frigia essere stata una lingua da quella de’ Greci diversa. Certamente Omero non ha dato loro l’occasione di tal comun errore, perchè egli chiami i Greci d’Europa «Achivi» e «Frigi» quelli dell’Asia; e senza dubbio Troia per un picciolo stretto di mare era divisa dal continente d’Europa, come l’Ionia, dove fu Troia, senza contrasto tutta fu greca. Ma Aceste fu eroe troiano e fonda la lingua greca in Sicilia, ed è di tanta antichità, che Enea il ritruova avervi fondato un potente regno; talché dovette menarvi una colonia eroica greca di Frigia molto tempo innanzi della guerra troiana.

vioflv I vQv 8è 8t) Alvsiao p^vj Tpweaocv àvccgei | xai 7ia£5(i)v 7iai5sg, xot xev jisTÓTtioGe yévwvxat»...— Tiveg 8è yptìcpouoiv «’A’.vsiao fé’^0(; ndvTEOoiv àvcigei, I xai nalSsg KaiScov», Toùg Pojiaioug Xéyovxsg».