Pagina:Vicramorvasi.djvu/14

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VASI. — ATTO l. Urvàsi (con pudore). CrTRAJ-iCA. Ramba. Apsàrase. Pururàvasa. Apsàrase. Pururàvasa. URVÀSI (appoggiandosi al] braccio di GtraUca scende] ilai caro). MONACA (>« “lo d'augurio). Auriga. Apsàrase. Citraràta. Pururàvasa. Citraràta. Su, rimuòviti alquanto, amica mia Non posso, inver, non posso 1 Al benefico sir moviamo incontro. Andiamo dunque (« apprettano) Auriga, or frena il carro: Costei dal bel sembiante * Riede a gioir con le compagne unita, Come alle verdi piante Si ricongiunge la stagiou fiorita. (l'auriga ferma il carro). Evviva il sire, evviva I Noi siam ben liete della tua vittoria Io di vedervi alla compagna unite I In dolce amplesso strette Su, qui, compagne, sul mio cor vi bramo; Non certo avea più speme Di riveder le amiche mie dilette I (le compagne l'abbracciano). Viva lunghi anni il sire A protegger la terra I O mio sovrano, Move celere un carro a questa volta E tal, non so chi sia, Che veste sfavillante ha d’or coperta. Dal cielo inverso l’erta, Qual nube che lampeggi, o re, s’awia. Oh meravigliai Citraràta! (entra Citraràta). (apprettandoti al re) Evviva 1 Prosperi ognor l’alta virtù d’eroe A quella in te di protettor congiunta I Oh! dei Gandàrvi il re! Sii benvenuto, Aulico, io ti saluto. (entrambi li toccano la mano). Quando udì Satacràto, il sommo dio. Che il Dauàvo Chcslna avea ghermita La vaga ninfa Urvàsi, Di racquistarla dal desio sospinto, Dei Gandarvi ordinò l’invine squadre; Ma or or del tuo valore Dai celesti messaggi cbb’io novella. M’adduce a te la gloria di tue gesta Che in ogni parte risonar ho udito, E, se t’aggrada, or Indra- insiem con questa Ninfa leggiadra a visitar t’invito. VICRAMÒR