Pagina:Vicramorvasi.djvu/18

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Del divin Sùrya, il core par ch’egli abbia smarrito: Or vanne da Manàvaco, va, cerca di scoprire Qual sarà mai la causa degli affanni del sire. » Ma quel goffo Bramano potrò tenere a bada? So ben che quanto dura gócciola di rugiada In punta a un filo d’erba, tanto potrà durare Il segreto in colui! Ma dove l'ho a cercare? (t'aggira intorno osservando). Eccolo! Come scimmia dipinta, egli t là, muto, Assorto avviciniàmoci. (apprestandosi a Maudvaco) L’almo signor saluto! Manàvaco. Buondì, carina, (tra si) Ahi miserol vedendo lei, mi pare Che il segreto, fendendo già il cor, voglia scappare! (a Nipmtaì) Come avvien, signorina ? Com’EUa, abbandonando La musica ed il canto, vien fin qui ? NipunIca. Per comando Della regina, io vengo per far visita a Lei. Manàvaco. A me? La mia regina come servir potrei? NiponIca. Veda: ella si lamenta chè aspramente la tratta Il nostro sir ; meutr’ella dal duolo 4 sopraffatta, Ei non se ne dà cura ! Manàvaco. Ma parli: e In che l’offese Il sire mio compagno? Nipunica. Di colei che lo rese i