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ATTO V. 75 Pururàvasa. Urvàsi. Ràmba. Urvàsi. Pururàvasa. Nàrado Pururàvasa. N ÀR ADO. Pururàvasa. Vieni, o figlio, ad accrescere , L’eletta stirpe mia! Del padre il detto a te propizio sia ! (dotta scena dot cantori divini) * , » 1° Come il divino asceta Atri immortale % Simigliarne divenne al creatore, E Luno ad Atri, e Buda a Luno eguale, E Buda infine al nostro pio signore, Tu, per la tua virtù che ognor prevale. Tu rassomigli in tutto al genitore: E in tc raggiunge la tua schiatta pia Il sommo d’ogni ben chc il ciclo invia! 2° O nobil prence, al genitor risale Ed 6 col suo congiunto il tuo valore: Ed ora in te costante, in te leale, Vie più si svolge c più s’acquista onore; Ed ecco alfin la maestà regale Per te s’accresce di sovran fulgore, Come arricchito d'onde avvien che sia Dall’Imavàntc il Gange per la via! Brava l’amica mia! Ella ha visto non solo Consacrare qual prence il suo figliuolo, Ma più dal suo consorte Non deve andar lontano. Comune a tutti il nostro gaudio sia ! (prendendo il garzone per mano) Vieni; c la tua maggiore Madre, o diletto, a salutar ne vieni. Or tutti insicm n’andremo al suo cospetto. Allo splendor di cosi lieto evento Che Ajùso addita a succcssor del padre, Del giovin Mahaséno io mi rammento Quand’ Indra il fc' signor de le sue squadre ! Mi favori ben Indra ! Dimmi, chc brami più dal mio signore? Vo’, se gli aggrada, un ultimo favore : Fra due beni che son tra lor diversi Un mirabile accordo alfin vi sial Se mai congiunti non potean vedersi, VICRAMÒRVASI.