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villa cornaggia-medici a geno

pietoso culto da parte dei naviganti. Dopo varie vicende Geno, divenuto proprietà dell'Ospedale di Sant'Anna, fu venduto, sul finire del secolo dicimottavo, alla marchesa Menafoglio di Modena, la quale, per farne una villa, demolì il vecchio oratorio di San Clemente, che sorgeva nel centro del promontorio e vi costruì una casa, con un nuovo oratorio.

Ma prima che fossero ultimati i lavori per la nuova costruzione, Geno fu venduto al marchese Carlo Cristoforo Cornaggia Medici, cui dopo le distruzioni degli austro-russi tornava desiderabile una villa, che la mancanza di strade faceva sicura dagli alloggi militari.

Il marchese Cornaggia aggiunse al promontorio di Geno molti altri terreni, sicchè la sua proprietà si estese dalla città sin quasi al confine di Blevio, per una tratta di quasi due chilometri lungo il lago.

Nel 1850 il figlio Giovanni demolì la casa, ultimata dal padre e ne costruì un'altra su disegno dell'arch. Tazzini, ricostruendo pure l'oratorio, che fu dipinto con affreschi dei pittori Giuseppe Bertini ed Eleuterio Pagliano, allora agli inizii delle gloriose loro carriere.

Aperse quindi la strada carrozzabile che unisce la villa alla città; passeggiata deliziosa, desiderata dai comaschi, ai quali le ville dei privati hanno tolto tanta parte delle sponde del bellissimo loro lago.

La villa Cornaggia, come è una delle più antiche e delle più conosciute per la felice sua posizione, è pure notevole per la sua estensione e per le piante annose, che ne rivestono specialmente la parte a settentrione del promontorio.