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l'isola bella e l'isola madre

Morelli, quando il conte Giberto Borromeo, da un nudo scoglio di una roccia schistosa, fece opera d'incanto con profusione di spese da impensierire un sovrano, comperando, demolendo, rialzando.

Fra le cose rare nei musei dell'isola trovansi dei modelli in legno forte della rocca d'Arona, unici testimoni veri di quanto colò esisteva un tempo.

E straordinaria poi è la galleria degli arazzi, dove questi ordinati e ben disposti da pochi anni si fanno ammirare per la loro originale eleganza e di concetto, e di esecuzione, e poi anco per la conservazione e indovinato collocamento.

L'Isola Madre



isola san giuseppe e isola madre.


n prospetto di Pallanza sta l'Isola Madre, anticamente detta di S. Vittore, indi Renata. È dessa più ampia e campestre, e meno ornata dall'arte che l'Isola Bella, ma ricca di bellezze naturali molte. A settentrione ed a levante offre cinque lunghi giardini a spalliera, boschetti e pergolati di agrumi: al settentrione ed a ponente un ampio bosco di bellissimi alberi sempre verdi. Molti volatili forestieri ed indigeni, specie fagiani e galline di Guinea e pavoni sono allegri abitatori dell'Isola.

Il palazzo si eleva signorilmente in mezzo al verde di cedri e di grandi palme coi suoi grandi terrazzi. Raccontasi che la regina di Spagna Elisabetta Cristina s'innamoro dell'Isola Madre da eleggerla per suo continuo soggiorno se la famiglia Borromeo l'avesse permesso.

L'Isola Madre fu sempre abitazione signorile, e pare anteriore all'Isola Bella, comperata pezzo per pezzo dai Borromeo, a farne quel gioiello d'arte che il mondo intero dai due emisferi viene a conoscere ed ammirare, come cosa più unica che rara.