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la villa vittadini in arcore

Marianna Ercolani De Marsciano, in occasione delle nozze di suo figlio Lodovico con Clara Visconti. Noi però, data un'occhiata alla sala da pranzo che è nell'angolo di sinistra, sobria quanto signorile, ed avvivata dal motto fames condimentum cibi, prenderemo l'altro angolo pur di sinistra e sboccheremo nello scalone elittico, nella parete del quale è incastrata, con gran cartello di stile barocco, l'iscrizione latina in cui il nostro Vittadini ha concisamente ricordata l'origine e le vicende della villa e l'acquisto e restauro ch'egli e la sua signora ne fecero nel 1892 per dimora propria e dei loro figli:

has aeden
a
pellegrino tibaldo
jo. baptista dvrinvs modetiae comes
architecto richino adivvante
rvris in vsvm
convertebat
anno domini mdcxxx
aloysivs comen dvrinvs
c. amato architecto
instavrabat
anno domini mdcccxii
jo. baptista vitadinvs
et erminia ex comitibvs jacinis
jugales
sibi svisque
aedes
a jacopo et josepho fratribvs dvrinis
emptis
amplianda perficiendasqve
cvrabant
anno domini mdcccxciv


Al piano superiore le camere d'abitazione avvolgono per due lati due grandi ambienti; il primo, un vero salone, verso il grande giardino (fronte opposta della palazzina); l'altro la loggia superiore, chiusa da ampie vetrate e così trasformata in galleria. Nel salone un vasto camino antico, uno sfarzoso stemma veneziano e lumiere per veneziane in legno dorato, altri oggetti d'arte ed un tavolone con libri.

Nella loggia, ove si diffonde vivissima luce, è disposta la galleria dei quadri, che forma la raccolta più importante che G. B. Vittadini, col suo fino discernimento, col suo occhio penetrante ed educato alle bellezze dell'arte, seppe formarsi e riunire in un tutto di superiore bellezza e di storico interesse.

Quasi tutti i quadri ed i lavori d'arte qui riuniti son per me delle vecchie conoscenze; li vidi entrare ad uno ad uno nella sua raccolta. Ogni acquisto era per lui una conquista, ed era pur una contentezza per gli amici ed i conoscenti, che tosto egli conduceva seco ad ammirare. Inoltre i dipinti più importanti son passati uno ad uno dello studio del prof. Cavenaghi, per essere restituiti al loro stato originario e là furono argomento di piacevoli e talvolta lunghe discussioni.


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