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la villa vittadini in arcore

il giardino maggiore ed il gran viale. Ma veniamo alla scoperta capitale, alla perla della raccolta, ed alla quale egli assegnò in questa galleria un posto ben in evidenza, intendo accennare a quella tavola che spicca isolata laggiù verso la parete di fondo, in una ricc cornice a tabernacolo nello stile del Rinascimento. È una delle più belle e più graziose creazioni giovanili di Gaudenzio Ferrari. Questa Madonna, in ricco manto nel quale avvolge il Bambino paffutello, fiancheggiata da due angioli adoranti, risplende di luce e di colore caldo, intenso ed armonioso.

G. B. Vittadini non aveva soltanto il dono della rapida intuizione delle opere pregevoli e del loro autore, dono che era venuto perfezionando, acuendo, nella contemplazione delle opere dei musei e delle raccolte private; ma aveva pure l'attività, la prontezza nell'assicurarsene il possesso. Fu difatti in grazia alla propria alacrità che egli seppe acquistare quattro pezzi di predella di una pala del Foppa, che la direzione della Pinacoteca di Brera non fece in tempo ad acquistare e fu danno per la medesima, poichè si tratta della predella quasi intera del grande polittico del Foppa che essa possiede. L'opera intera e completa di trovava a Bergamo, nella chiesa di San Pancrazio, e non si sa perchè più d'un secolo addietro ne era stata tolta e scomposta; fu ancora in Bergamo, ov'eran rimasti dimenticati, che finalmente riapparvero i quattro pezzi della predella ed ora non ne manca più che la parte centrale, nella quale si sa che era rappresentato un Ecce Homo. Avviso a chi legge.

Questi pezzi di storie e di angioli non si scorgono nella veduta della galleria e così non si discernono altre cose pur preziose: un frammento di affresco rappre-


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