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il castello di carimate

completandosi il deturpamento già dall'epoca del barocco iniziata. Diviso in due proprietà, il Castello aveva più che altro, in quest'epoca, l'aspetto di un forte abbandonato, o meglio di una grande caserma, con finestre quadrate munite di persiane verniciate di verde e deturpato da tetto sporgente. Nell'interno poi andava subendo tutte le modificazioni necessarie alla vita casalinga, che le esigenze di comodità d'una vita più moderna cercavano di apportarvi, anche pel progressivo crescere dei componenti le due famiglie che vantavano la proprietà del Castello.

Tramezze, corridoi, finestruole d'ogni forma e misura, tagliavano in ogni direzione i vecchi ambienti e i soffitti; granai da un lato, fra il piano terreno e il primo, avevano ridotti gli ambienti a piccionaie alcuni adattati a serra, a rimessa, a legnaia, e quelli superiori mutati in magazzini; tutta insomma una sequela di deturpamenti, di modificazioni, rese necessarie da un complesso di circostanze, andava trasformando il bellissimo fabbricato Medio Evale, che aveva sfidato per lunghi anni le ingiurie dei tempi e degli uomini.

Solo nel 1874 Bernardo Arnaboldi Gazzaniga, Conte del Pirocco, riunito per eredità in una sola proprietà le terre ed il Castello di Carimate, sino allora divisi in famiglia, e nutrendo un vivo sentimento artistico e una vera passione per l'arte antica, si diede con ardire a restaurare il Castello. Cominciò dall'esterno e via via, passando alla ricerca dei vecchi ambienti, li abbellì con decorazioni dell'epoca e con mobili in parte antichi e in parte imitati dall'antico.

sala ad uso di pinacoteca.


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