Pagina:Vita di Dante.djvu/106

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la ragione contraria che fa i concettisti di tutte le età, i seicentisti di tutte le lingue: E qualpiù a gradire oltre si mette ec. L’ assunto mio non è di andar dietro alle bellezze poetiche del mio Autore; e tengomi alle osservazioni storiche. Adunque, qui Dante distingue chiaramente due scuole italiane di poesia: l’antica di Guitton d’Arezzo, del Notajo da Lentino, di Buonaggiunta, e gli altri oscuri, freddi e concettisti; e la nuova poi, quella del dolce stil nuovo, ispirato da amore vero; nella quale, benchè non li nomini qui, son da porre quegli altrove da lui tanto lodati, i due Guidi, Guinicelìi e Cavalcanti, e Cino da Pistoja, e sè stesso. E si vede che Dante lodator dei tempi andati per li costumi, non l’era poi per la poesia; onde è ragione di tenerlo per giusto là e qui, senza invidia ai contemporanei dove li biasima, e senza adulazione dove li loda. Quanto ad esso poi, si deduce chiaramente dai versi 49-51, che quella canzone a Beatrice già da noi citata nella narrazione degli amori,

Donne, ch’avete intelletto d’amore

fu la prima posta nella prima pubblicazione,