Pagina:Vita di Dante.djvu/415

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terminati allora certamente quali ci restano, ne parleremo più giù. Ancora, quanto ivi dimorasse, resta incerto; certo, che non guarì più d’un anno, posciachè a giugno 1304 troveremo memoria di lui altrove. La prossimità di tal data a quella della morte di Bartolomeo addì 7 marzo del medesimo anno, può lasciar credere che Alboino fratello di lui, succedutogli nella signoria, non si mostrasse a Dante così cortese ospite; e che perciò Dante allor si partisse di Verona; perciò vituperasse poi Alboino nel Convito; perciò, quando scrisse i versi surriferiti, molti anni dopo, in corte a Can Grande, nominasse questo solo con Bartolomeo, e sdegnosamente tacesse d’Alboino1.
Un’altra reminiscenza del soggiorno di Dante in Verona, e dell’aver quinci peregrinato su per Val d’Adige fino a Trento, trovasi nell’Inferno. Nel quale scendendo Dante e Virgilio dal sesto

  1. L’autor del Veltro fa andar Dante a Bologna dopo Verona. Certo, può essere; chè Bologna è così di passaggio, che andando e tornando di Toscana a Lombardia, ci si passa naturalmente: ma non ce n’è altro documento, che l’indeterminatissimo luogo citato già del Villani, p. 508.