Pagina:Vittorelli - Poesie, 1911 - BEIC 1970152.djvu/239

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S

Chi raccontar varria con qual profondo
studio dei ricci al magistero assista?

Cosa per lei non si ritrova al mondo
in cui maggiore attenzion consista.

Se fornita non è da capo a fondo,
ella non perde il suo cristal di vista;
e il figliuolin che a vezzeggiarla prende,
uno sguardo fuggiasco iman pretende.

9

Spesso Dorindo a la gentil cognata
un libriccin fra le guantiere appresta,
onde furtiva donile un’occhiata,
mentre le acconcia il parrucchier la testa:
ma loie bruscamente o l ’accommiata
o a incartocciare le manteche ei resta;
né l’ infingarda coltivar procura
quell’aere ingegno che le die’ natura.

10

E mal ciarla talun per lo contrario,
il qual fra i maschi e fra le donne tutte
vuol che passi in acume un gran divario;
poiché se fosser ne lo studio instrutte,
in qualsiasi esercizio letterario
manderiano i dottori a Calicutte;
e il Portico e la Stoa, vedovi quasi,
diventerebbon floridi ginnasi.

1 1

Ogni filosofante, ogni cantore
che dal vulgo fanatico si appella
de l’Accademia e del Liceo splendore,
reggere non potrebbe a tal coppella.

Qual poeta di Pindaro maggiore?

Eppur lo vinse tenera donzella:

Corinna il vinse, e l’invido tebano
per ben tre volte provocolla in vano.