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A carte 320 è rappresentato lo stemma di Varenna: d’argento al leone di verde linguato e armato di rosso.

Questo stemma di Varenna lo si desume anche da un codice esistente nella biblioteca di S. M. il Re a Torino, detto codice Archinto. Vi figurano lo stemma della famiglia Varenna, e quello del Comune che sono eguali. Questo codice formava il primo volume dell’armoriale già appartenente alla famiglia Archinto di Milano, e fu compilato nella seconda metà del secolo XVI.

Un altro stemma di Varenna è contenuto nella pubblicazione di Gian Pietro Corti: «Stemmi comunali lombardi», apparsa nella Rivista Araldica, anno XVI, febbraio 1918. La descrizione di questo stemma è la seguente: D’argento ad un monte di tre vette di verde, movente da un lago al naturale con una barca al lato destro dello scudo, il monte sostenente una torre semidiruta al naturale, aperta e finestrata del campo, accompagnata a destra da un cipresso al naturale e a sinistra da una vipera attorcigliata d’azzurro, coronata d’oro.

Lo stemma di Varenna è inoltre descritto nel codice Trivulziano (N. 1390) che porta il nome del pittore Lampugnano, e la data 1495.

Nel fare il restauro della facciata della Chiesa parrocchiale di Varenna venne trovato dipinto uno stemma della famiglia Sfondrati, antico feudatario di Varenna. Descrizione dello stemma: Inquadrato: nel 1° e 4°: d’oro alla banda di verde, caricata di un bastone d’argento; nel 2° e 3° d’argento al pino di verde; alla fascia di verde caricata da un bastone d’argento, attraversante sulla partizione. Lo scudo sormontato dalle insegne pontificie del triregno e delle chiavi1.

Nel codice Archinto di Torino per gli Sfondrati vi è quest’altro stemma: inquartato: nel 1° e 4° d’oro alla banda doppio merlata, d’azzurro caricata di un bastone d’argento e accompagnata da due stelle di otto punte d’azzurro; nel 2° e 3° d’azzurro al pino di verde attraversato da un breve motto: Nec flumen metuit, e accompagnato in capo a destra da una stella di otto punte d’oro, dalla quale si diparte un raggio d’oro in banda.


Adamoli

Troncato: nel 1° d’oro all’aquila di nero coronata di nero, nel 2° d’azzurro al serpe ingolante il pomo, il tutto al naturale.

De Andreanis

D’azzurro alla fascia d’oro, accompagnata da una rosa, in capo e da uno scaglione, in punta, dello stesso

  1. Di questo stemma non ne rimane ora che una copia nella sacristia della parrocchiale.