Pagina:Vittorio Adami, Varenna e Monte di Varenna (1927).djvu/35

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molto chiaro: dice, che i Milanesi per trarre in inganno le truppe imperiali avevano, mediante un grande fossato scavato di notte tempo, scaricato il Ticinello nel Ticino. L’imperatore, accortosene, ordinò che venisse interrato il fossato; ma gli abitanti di Corbetta, Magenta e delle rive del Ticino, con a capo Guglielmo Tenca e Ardigò Mano, vi si opposero1.

Dallo studio genealogico della famiglia Tenca e dal dizionario storico-blasonico del Crollalanza apparirebbe invece che Guglielmo Tenca della Battaglia di Cortenova, non più di Castelletto, come dice il Fiamma, ma bensì di Varenna sarebbe padre del Lantelmo che firmò come teste nel patto di Moizo. Ma di queste genealogie c’è poco da fidarsi2.

Secondo la cronaca raccolta da A. Huillard - Brèholles (Cronicum Placentinum et Chranicum de rebus in Italia gestis ab arma 1154 a anno 1284 ex codice manoscripto biblioteca londinensis apud museum Britannicum) nell’anno 1238 gli uomini di Lecco e di Varenna si ribellarono al dominio dei Milanesi.

L’esito infelice della guerra sostenuta dai Milanesi contro l’imperatore, fu anche causa che quelli perdessero la giurisdizione su Lecco e la sua riviera. Ne approfitto Como per estendere il suo dominio sul lago e così troviamo che nel 1239 e nel 1240 Varenna viene ad essere suddita dei comaschi.

L’imperatore Federico II in una sua lettera del 15 febbraio 1239 a Masniero Borgo, podestà di Como e capitano, gli annuncia di aver nominato Bertoldo, marchese di Foehmburg, duca di Lecco e della Riviera3.

Di Varenna si parla in un interessante documento di quello stesso anno; 1 novembre: Andrea da Taranto, giudice della Grande Curia Imperiale, e Filippo Barbavaria, entrambi rettori di Como, mandano a tutti i podestà, decani ed uomini della Valtellina, Chiavenna e del lago una lettera a nome dell’imperatore, nella quale si ordinava di censire e di prendere possesso, in nome di detti rettori, di tutte le proprietà dei cittadini milanesi e degli uomini di Varenna esistenti in tutti i paesi della giurisdizione comasca. Inoltre si ordinava di rinviare a Como tutti gli uomini di Varenna trovati nei territori medesimi4.

  1. Vedi: Muratori, Rerum Italicarum Scriptores. Galvano Fiamma, Manipulos Flores; Biscaro Girolamo, Gli antichi navigli milanesi in Archivio Storico Lombardo, fasc. 20, 31 dicembre 1908.
  2. A. S. M., Genealogia della famiglia Tenca.
  3. Liber statutorum communis Novi Comi. Appendice in Historiae patriae. Leges municipales. Tomo II, parte 1.
  4. Documento pubblicato dal Crollalanza. Trovasi anche nel Quellen und Forschungen aus italianischen archiven und biblioteken. Vom Koenigl. Prussich. Historischen Institut in Rom. Hand XV. Heft I.