Pagina:Vivanti - I divoratori, Firenze, Bemporad, 1922.djvu/134

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122 annie vivanti


Nel giovane amore di Nancy, Valeria riviveva i suoi dolci giorni di fidanzata; e Tom risorse nella sua memoria, e fu a tutte le ore con lei. Quante volte, su quello stesso lago azzurro, Tom l’aveva condotta collo zio Giacomo nella piccola barca chiamata «Luisa»! Con le lagrime agli occhi Valeria pregò Aldo e Nancy di venir con lei a vedere se non si potesse trovare quella barca, proprio quella!...

Trovarono infatti tre «Luise», ma Valeria non riusciva a riconoscerle; tutti e tre i barcaiuoli però affermarono di ricordarsi perfettamente di lei; e ricevettero, con scappellate e sorrisi, l’aspettata mancia.

— Capisco, — riflettè Valeria, ch’era molto commossa, — che non possono essere stati tutti e tre.

E Aldo soggiunse ridendo:

— Non bisognava dar nulla a quegli impostori; nessuno di loro aveva più di venticinque anni.

Udendo ciò, Valeria trasse un profondo sospiro. Decisero poi di andare in riverente pellegrinaggio alla Madonna del Monte, dove il padre di Nancy aveva chiesto in sposa Valeria.

Sulla lunga salita erano allineati i mendicanti, malati, storpi, ciechi, che gridavano, mettendo in vista le piaghe e i moncherini.

— Tra questi ce n’è di molto vecchi, — disse Valeria. — Certo saranno già stati qui quel giorno, e mi avranno veduta.

— Daremo una lira a ciascuno, — esclamò Nancy, aprendo il suo grasso borsellino appena il primo accattone sporse coll’unica mano il cappello bisunto.

— Ma, Nancy mia, cosa ti viene in mente? — esclamò Aldo. — Bada che ne troveremo forse cento!

Allora Nancy volse su lui i limpidi occhi interroganti.

— Cosa importa?

— Oh, a me non importa certo, — disse Aldo con una scrollatina di spalle.