Pagina:Vivanti - I divoratori, Firenze, Bemporad, 1922.djvu/168

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156 annie vivanti


— Quanti denari ha preso con sè?

— Tutto, — disse Valeria.

Allora Nino rifece la bocca di prima; e la piccola se ne rallegrò.

— Non c’è che andare a prenderlo! — disse Nino, guardando Nancy. — E subito.

— Oh Dio! — fece lei, trasalendo. — Ma ti pare che ci sia qualche cosa di grave?

— Di gravissimo, — disse Nino. — Probabilmente a quest’ora metà delle tue quarantamila lire sono sfumate.

— Non ne aveva che diciotto, — disse Nancy, con un lampo di malizia negli occhi chiari.

— Meglio così, — disse Nino. — Ma ad ogni modo farai bene di andarlo a prendere.

Nancy si sentì molto agitata e anche lieta. La piccola vedrebbe il Mediterraneo! Valeria... la nonna! sarebbe venuta anche lei, ben inteso...

— No, cara; impossibile, — disse questa. — Ho promesso alla zia Carlotta di aiutarla nel suo ricevimento domani sera. Ma ti accompagnerò per un tratto di strada. Fino ad Alessandria o a Genova.

— Ma tu, Nino, — disse Nancy, volgendosi a lui, — tu potresti pur accompagnarmi, non è vero?

— Oh sì! — esclamò Nino. Poi disse subito di no; gliene spiaceva tanto, ma non poteva abbandonare lo studio di Carlo. — D’altronde, — soggiunse, — t’intenderai meglio con Aldo senza di me.

La mattina seguente Nino era alla stazione per vederle partire. Valeria portava in braccio Anne-Marie; e Nancy le camminava a fianco, e pareva la sorella maggiore del béby. Non avevano altro bagaglio che una piccola valigia, poichè Valeria ritornava a Milano quel pomeriggio stesso, e Nancy era certa che anche lei vi tornerebbe con Aldo il giorno seguente.