Pagina:Vivanti - I divoratori, Firenze, Bemporad, 1922.djvu/173

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i divoratori 161

grande importanza purchè Anne-Marie non piangesse più.

Nancy guardò il cielo chiaro, e le palme, e il placido mare grigio-perla. Chi sa dove era l’Hôtel des Colonies? Chi sa perchè Aldo non aveva ricevuto il telegramma? La leggenda delle tragedie che avvengono a Montecarlo le traversò per un istante la mente... Poi Anne-Marie, che non era mai stata seduta su un muro a mangiare arancie, alzò il visetto impiastricciato di sugo e di lagrime, e disse:

— Buono. Buono tutto. Piace tutto questo a Anne-Marie.

Allora tutto piacque anche a Nancy.

Dopo molto vagare trovarono l’Hôtel des Colonies; ed ecco il languido facchino seduto ad aspettarle colla valigia, chiacchierando intanto colla magra ed energica proprietaria.

Nancy si avanzò timidamente. — Abitava qui il signor Della Rocca? — Sì, sì, Monsieur abitava qui. — Sapevano se avesse ricevuto un telegramma? — No, il telegramma era là, nel bureau, non aperto. Monsieur non era ancora rientrato. — E sapevano forse dove si trovasse Monsieur?

— Eh! lo troverà al Casino! — disse la proprietaria.

Nancy la pregò di condurla nella camera del marito; ma trovò che era una piccolissima «mansarde» in cima alla casa. Allora Nancy prese per sè e per la bimba un’altra camera; e Anne-Marie andò a letto, beata di dormire sotto a una zanzariera. E subito si addormentò.

Nancy scese al salone. Era buio. La padrona sedeva in giardino con una vecchia signora e un ragazzetto grasso.

— Se volete andare al Casino — disse amabilmente a Nancy — baderò io alla vostra bambina.

Ma Nancy disse: