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quel sereno ambiente; la dolce semplicità di quegli affetti che gli fascerebbero come di bende rimarginatrici l’anima piagata dalle male passioni.

Sì! Era questa la salvezza. Circondato e protetto dalla vigile tenerezza paterna, dall’amorosa ansia della mamma e della sorella, e — sì! anche dalla timida adorazione della bionda cuginetta Alix, candido fiore di dolcezza — egli non temerebbe più la malìa della creatura malvagia che per quasi due anni aveva dominato la sua esistenza.

E di nuovo rabbrividì, pensando su quale strada di perdizione si era messo con costei. Che cosa aveva ella fatto di lui in questi due anni di passione? Era passata sulla sua vita come l’incendio delle praterie, devastando tutto, distruggendo tutto, lasciando dietro di sè un solco di cenere e desolazione.

Che cosa aveva egli compiuto dacchè la conosceva? Nulla; meno di nulla. Che ne era di lui come uomo e come artista? Aveva fatto qualche brutto quadro che non era piaciuto a nessuno, neppure a lui; si era guastato cogli amici, aveva rinnegato i suoi ideali, aveva disertato dai suoi doveri.

Sopratutto sentiva di essere moralmente sminuito e deteriorato.