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Pagina:Volta - Le stelle, 1930.djvu/31

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l’energia per dilatarsi? O dovrà tutta la massa scomparire annichilata? All’incognita imbarazzante pare che la nuova statistica di Einstein e la meccanica ondulatoria di Schrödinger siano in grado di portar luce e sarebbe troppo arduo spiegarne il modo: la nana bianca, dopo gli ultimi palpiti di splendore morente, si spegnerebbe, perchè ha raggiunto l’ultimo degli stadi possibili, paragonabile al primo sistema delle orbite possibili degli elettroni nell’atomo, quel sistema in cui l’atomo stesso, pur integro e vivo, non può irraggiare. La stella non sarebbe nè distrutta nè morta, nè raggelata come materia; è morta come stella, in quanto non può splendere più.

Se l’evoluzione stellare è un problema ancora allo studio, del quale si deve parlare con molta riserva, a questo solo argomento intendo limitare la parte della mia esposizione che non si riferisce a conquiste ben accertate, sicchè, anche per non oltrepassare i limiti della discrezione, non toccherò altri argomenti dell’astronomia stellare in cui l’induzione e la fantasia possono avere troppa parte; ho nominato il campo infido della cosmogonia.

Non so però trattenermi, chiudendo il mio dire, dal mettere un istante di fronte l’uomo e le stelle, l’uomo e gli atomi.

Per le dimensioni l’uomo si trova press’a poco tra la stella e l’atomo: per la massa egli sarebbe alquanto più vicino all’atomo e nel giusto mezzo, osserva argutamente l’Eddington, sarebbe piuttosto l’ippopotamo.

Per la durata della vita l’uomo si avvicinerebbe più alla stella che non all’atomo ed a mezzo si troverebbe la farfalla.

Ma la scala di variazione di queste unità è sterminata dallo atomo alla stella ed è invincibile il senso di vertigine che ci coglie sprofondando lo sguardo della mente nei due abissi che ci fiancheggiano.


Uno sgomento ben maggiore ci prende se, attrattivi dalla breve ora di colloquio con le immensità, con gli splendori, con le titaniche vicende del mondo stellare, riflettiamo ai misteri che da quel mondo si affacciano.

Le nostre condizioni di vita, i nostri sensi, la forma e la forza della nostra mente quanto ci fanno e ci potranno far penetrare della realtà che ne circonda?