Pagina:Walpole - Il castello di Otranto, 1795.djvu/133

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quanta staffieri con livree rosse e nere conforme a’ colori del cavaliere; un cavallo bardato condotto a mano; due araldi, in mezzo a’ quali un gentiluomo a cavallo che portava uno stendardo colle armi di Vicenza rinquartate con quelle di Otranto, il che dispiacque sommamente a Manfredi, quantunque dissimulasse; in appresso il confessore del cavaliere, dicendo il rosario; due cavalieri compagni del cavalier principale, armati da capo a piedi con visiera calata, e seguiti da’ respettivi loro scudieri i quali avevano imbracciati gli scudi colle imprese; lo scudiere del primario cavaliere; cento gentiluomini che portavano uno smisurato spadone, sembrando sostenerlo a gran fatica; ed infine, il principal cavaliere sopra un destrier baio castagno, anch’egli armato intieramente, con visiera calata, e colla lancia in resta, sul cui elmo sventolava un pennacchio di color rosso e nero. La marcia era chiusa da cinquanta guardie del corpo a piedi precedute da tamburi e trom-