Pagina:Zamboni - Pandemonio - Il bacio nella luna, Firenze, Landi, 1911.pdf/409

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guravano classi intere e portavano il ricavato della vendita delle loro care raccolte di francobolli. Poi fuggivano per non essere domandati del nome e per non tornar tardi a casa. Poichè operavano a insaputa dei genitori. Proprio parevano i buoni e delicati fanciulli del «Cuore» di Edmondo De Amicis. Davano taluni i loro piccoli risparmi; così le fanciulle. Molti portavano seco il salvadenaro. Moltissime famiglie vollero contribuire, ciascuna del proprio gruzzolo particolare, genitori e figliuoli.

Ma chi potrebbe dire di tutte le manifestazioni di gentilezza e d’amore per un paese quasi ignoto, conosciuto soltanto nel nome della sventura!

Il comitato fin da principio fece pure invito di contribuire ai vescovi e conventi dell’Austria che da secoli arricchiscono sempre più.

Tutti risposero d’aver già mandate a Roma, al Sommo Pontefice, il quale appena appreso il disastro, aveva spedito l’ordine di raccogliere il danaro e d’inviarlo a lui solo.

Piodecimo fu buon tesoriere e prevenne tutti, anzi io, vista la prestezza onde diede il comando di mandare piamente, suppongo che fra tante visioni o apparizioni della Madonna del Carmine, potrebbe aver avuto in sogno pure la visione del terremoto prima che succedesse, e così tenesse pronti i telegrammi di raccogliere il danaro, come l’anno del Giubbileo sotto Bonifacio VIII stavano pronti i chierici con la borsa sui gradini dell’altare, secondo narra G. Vico.

Quanto deve avere guadagnato il papa in questo castigo di Dio per i peccatori di Scilla e Cariddi! Mai però venne detto pei peccati del clero.