Pagina:Zamboni - Pandemonio - Il bacio nella luna, Firenze, Landi, 1911.pdf/421

Da Wikisource.


Ora si dirà: Il Faro, simbolo della fratellanza dei popoli, senza l’opera del governo e del papato, che nell’ultimo terremoto. restando indifferente, si suicidò.


IL DELITTO PIÙ GRANDE DI QUESTO SECOLO


Ritorniamo sul campo di Messina.

Un avvicendarsi di scosse, un freddo intenso, fuoco, fumo, nebbia. il terrore del pericolo permanente, cacciò alla marina tutti quelli che potevano reggersi in piedi anche moribondi o mal vivi perchè guasti nelle membra.

La mattina del 28 Dicembre a Catania si sentì una forte scossa di terremoto. Fuori tutti, semivestiti.

Non si seppe della sciagura di Reggio e Messina, sebbene ci fosse il telegrafo. Solo verso sera, dodici ore dopo il disastro, si sparse la voce che v’erano stati colà danni e morti e feriti, ma si credeva esagerazione. Ed ecco la stessa sera la sorpresa dell’invasione dei feriti e dei profughi, quasi ignudi, affranti, terrorizzati, sotto la pioggia. Vennero ricoverati alla meglio, ed erano in gran numero.

Pur nella sera medesima De Felice partì in automobile seguito da una squadra di volontari catanesi imbarcatasi su un vapore a spese del Municipio, perchè il Prefetto non poteva autorizzare a partire senza avere l’ordine da Roma.

Da Catania volevano accorrere molti altri giovani baldi ma esso ne li impedì.

In ogni luogo i prefetti e i sottoprefetti procra-