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10E questo prova fa del suo rigore,
Se volge avverso a te Fortuna il ciglio.
Quello è il freddo timor, questo è il dolore.
Temi, se il ben possiedi, onta e periglio,
Se il mal ti preme, ange tristezza il core.
XII1
Funesto un dì d’Eternità pensiero
L’estrema a rimirar mia dubbia sorte,
Per l’ombre orrende del cammin di Morte
Colà mi scorse, ov’ha Giustizia impero.
5A destra, e a manca in lungo ordine e nero
Meco venìa la formidabil Corte
De’ miei desir, dell’opre inique e torte,
Ad accusarmi al tribunal severo,
E gridar tanto contro me vendetta,
10Che già sul capo mio l’alto superno
Signor vibrava la fatal saetta:
Quando Maria, ch’ave di me governo,
La man distese a pro dell’Uomo eletta,
E alto ritenne il divin braccio eterno.
XIII
A Quel divo d’Amor raggio possente,
Che sorge da due fiamme eterno e solo,
De’ Cieli adornatrice inclita mente,
Spirto, che avviva questo basso suolo,
5Volto, col cor di bel desire ardente,
Le luci avea sacro ed eletto stuolo;
Quando suonaro i Cieli, ed ei repente;
Per l’aer venne in chiaro foco a volo.
E tante accese in Terra alme faville,
10E di se tanto in lei faville ei chiuse,
Che arser di lui mille grand’Alme e mille.
Anzi per entro ogni alta mente infuse
Ampie così di nuovo ardor scintille,
Che quasi se fuori di se diffuse.
- ↑ Protezione di Maria N.D.