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Temprar degli elementi il vario zelo,
E ’l mondo far con la lor guerra adorno:
5Dar la Luna alla notte, il Sole al giorno,
Stender nell’aria delle nubi il velo:
Frenar i venti, e far ch’or caldo or gelo
Doni alla Terra della copia il corno:
Dar corso a’ fiumi ’n questa e in quello parte,
10Ornar l’Uom d’intelletto e di parole,
Dar vita senso e moto agli animali:
Delle tue mani son opre altere e sole,
Signor, onde a noi ciechi egri mortali
Mostri d’un sommo amor la forza e l’arte.
III1
Al vivo Sole a quei celesti ardori,
Ch’ardono i cuori ancorchè sien di ghiaccio,
Talor mi sfaccio, ed esco tutto fuori
Di questi orrori e del mondano impaccio.
5E, s’ho parole allor d’alti splendori
Contro gli amori accese, io non le faccio,
Ma ’l divin braccio a cui tutti gli onori,
Voi miei Signori, por dovete in braccio.
Che se l’affetto pio da lui m’impetra
10Quel dir che spetra l’indurata voglia,
E non la spoglia sol, ma il cor penetra:
Tal del perfetto amor oggi si svoglia,
Che con gran doglia dal suo cor la pietra,
Ch’or sì l’impètra, avverrà al fin ch’ei toglia.
II2
Non è sì vaga alla stagioni novella
L’ape di puri ed odorati fiori,
Allor che i novi preziosi umori
Industre porta ad arricchir la cella;