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     Tra sè nemiche, e nate appena e morte.
Così da semi d’un amor, ch’estinse
     10Ragion in me, d’alti pensieri amica
     Turba poi nacque che al mio cor si strinse;
Ma del vario desir fatta nemica,
     Cadde sul campo, ond’io non so chi vinse
     Se la Ragion, o se la fiamma antica.



ALESSANDRO GALANTI.


I


Cantando un dì per queste rive altero
     Men gìa di bella Libertade accanto,
     Che ognor da’ colpi dell’Idalio arciero
     Mi ricoprìa col suo sicuro ammanto.
5Ruppe fuggendo Amor l’arco guerriero,
     Poichè non ebbe di ferirmi il vanto;
     Ma con Ninfa gentil tornò sì fiero,
     Che diede agli occhi in un diletto, e pianto.
E mentre all’improvviso almo splendore
     10De’ lumi suoi tenea gli sguardi io fissi
     Scender sentii mille saette al core.
Colla vezzosa Ninfa allora unissi,
     E lasciandomi solo in man d’Amore,
     Da me lontan la Libertà fuggissi.


II


Un amico pensier talor mi sgrida:
     Questa Donna crudel fuggi, che morte
     A’ danni tuoi celatamente annida
     In dolci sguardi, e in parolette accorte.
5E allor ver lei colmo di sdegno: infida
     Ecco mi sciolgo già di tue ritorte,
     Già t’odio; e l’odio, or che ragion m’è guida,
     Sarà più dell’amor costante, e forte.
Mi arrossisco de i pianti, e de i sospiri
     10Sparsi lunga stagione per te d’intorno,