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     E tra due faci allor nacque contesa
     Chi avesse per virtù fiamma più bella.
5Era l’una di queste una facella
     Sovr’alta nave in mezzo al mare appesa;
     Ma sua luce agitata e mal difesa
     Già pareva mancar fra la procella.
Entro tomba real quest’altra face
     10Già da cent’anni e cento era riposta
     E splendeva a se stessa in lunga pace.
Ma quella incontro al mare e ai venti esposta
     Scelse Virtude, e disse: a me non piace
     Luce che non combatte, e stà nascosta.


VI


Amor batte due porte all’Alma mia
     E all’orecchie, ed a’ lumi il core appella,
     Per mirar, per udir vaga Donzella,
     Che col raggio e col canto al Ciel fa via;
5Se la voce egli ascolta, i guardi obblia;
     Se intenda a questi poi si scorda quella;
     E cercando la cosa che è più bella,
     Tutt’orecchi e tutt’occhi esser desìa.
Così farmi dolente Amor si vanta,
     10Per doppia gioia, e seco il cor s’adira,
     Ch’assaggiando un piacer, l’altro l’incanta.
E dice, volto a lei, per cui sospira:
     Bell’occhio, non mirar, quand’ella canta,
     Bel labbro, non cantar, quand’ella mira.


VII1


Due famose Vittorie a gran litigi
     Vengon tra loro di beltà e valore:
     Una apparì qui a noi da’ Monti Ghigi,
     Dall’Alpi di Carrara una uscì fuori.
5Dell’una il gran Bernino ornò Parigi,
     Dell’altra il Ciel fè alla nostr’ Arbia onore:

  1. Per le Nozze delle Signora Vittoria Zandodari.