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     A ragion quinci Amor, quindi Natura.
5Egli, che i prieghi lor non sente, o cura,
     Ma chiare di valor prove volea,
     Vada a cercarlo pur, vada, dicea,
     Per ogni via più faticosa e dura.
Gisti: e te vide Europa in varie forme
     10Per erti gioghi, ove a gran pena andrebbe
     Col guardo occhio mortale, imprimer l’orme.
Quindi 'l tuo merto ad or ad or sì crebbe,
     Ch’alfin eccelso onore, a lui conforme,
     Gloria a chi l’ebbe, ed a chi ’l diede accrebbe.


DELL’ABB. FRANCESCO LORENZINI


I1


Quando l’amara lite in Cielo insorse,
     Delle Dive a sedar l’ire maggiori,
     Onde l’Asia ecclissati i suoi spendori
     L’aspro destino suo maturo scorse:
5Da Giove eletto al gran giudizio sorse
     Paride, a cui per gli ottenuti onori
     L’alma Dea delle grazie e degli amori
     La funesta mercede in premio porse.
Ma il gran Rettor del Cielo e delle stelle
     10Scorgendo il senno, che tenea racchiuso
     La sentenza, che feo le due men belle:
All’Uomo in dono la prudenza, e l’uso
     Concesse de’ giudizi; e il sesso imbelle
     Destinò solo al generare e al fuso.


II


Questo, che spiega verdi rami ombrosi:
     E par che a speme di buon frutto s’erga,
     Arbor gentil, ch’io già sotterra posi,
     Quando ancor ora tenerella verga:

  1. Contro le Donne.