Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
241 |
A ragion quinci Amor, quindi Natura.
5Egli, che i prieghi lor non sente, o cura,
Ma chiare di valor prove volea,
Vada a cercarlo pur, vada, dicea,
Per ogni via più faticosa e dura.
Gisti: e te vide Europa in varie forme
10Per erti gioghi, ove a gran pena andrebbe
Col guardo occhio mortale, imprimer l’orme.
Quindi 'l tuo merto ad or ad or sì crebbe,
Ch’alfin eccelso onore, a lui conforme,
Gloria a chi l’ebbe, ed a chi ’l diede accrebbe.
DELL’ABB. FRANCESCO LORENZINI
I1
Quando l’amara lite in Cielo insorse,
Delle Dive a sedar l’ire maggiori,
Onde l’Asia ecclissati i suoi spendori
L’aspro destino suo maturo scorse:
5Da Giove eletto al gran giudizio sorse
Paride, a cui per gli ottenuti onori
L’alma Dea delle grazie e degli amori
La funesta mercede in premio porse.
Ma il gran Rettor del Cielo e delle stelle
10Scorgendo il senno, che tenea racchiuso
La sentenza, che feo le due men belle:
All’Uomo in dono la prudenza, e l’uso
Concesse de’ giudizi; e il sesso imbelle
Destinò solo al generare e al fuso.
II
Questo, che spiega verdi rami ombrosi:
E par che a speme di buon frutto s’erga,
Arbor gentil, ch’io già sotterra posi,
Quando ancor ora tenerella verga:
- ↑ Contro le Donne.