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     Sullo splendor dell’altrui gloria giri.
5Il perverso tuo cor prende conforto,
     Qualor più afflitta la virtù rimiri;
     Ma se poi della pace afferra il porto,
     Ti s’apre un mar di duolo e di sospiri.
Deh se giammai nell’immortal soggiorno
     10Le mie preghiere il Ciel cortese udille;
     Oda pur queste, a cui sovente io torno.
Coronata di lucide faville
     Splenda Virtute: abbia letizia intorno,
     Abbia la gloria; e tu mill’occhi e mille.


V1


Due nate al dilettar chiare Sorelle
     Per diverso sentier passano all’alma:
     L’una vuol per l’udito aver la palma,
     L’altra offre al guardo inclite forme e belle.
5Ambo mostran dipinto e Cielo e stelle,
     E selve e fere, ed or tempesta, or calma,
     E nave; che si frange, o si rimpalma;
     E Nochier pronti ad affrontar procelle.
L’una i colori, e l’altra i carmi adopra,
     10Ed è l’effetto a seguitar non tardo
     Dove il saggio pensier l’inviti all’opra.
Ma la Pittura esclama: ogni gagliardo
     Carme non fia, che resti a me di sopra;
     Se dell’udito è più efficace il guardo.


VI2


Disse un dì la Pittura: Alzarsi a tanto
     Possono i color miei, l’iudustria e l’arte,
     Che ciò, ch’è finto in Apollinee carte,
     Non che agguagliar, di superarmi vanto.
5Riprese allora Poesia: Di quanto
     Il Tutto sovrastarsuole alla parte,
     Tanto tu dei di minor pregio farte,

  1. Pittura e Poesia.
  2. Sull’argomento precedente.