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XXIX |
ANDREA MAIDALCHINI.1
Carlo morìo, e alla sua tomba intorno
Roma, Italia dolente, il Mondo tutto
Piangea: la Gloria sol con ciglio asciutto
Lo mira, e segna tra suoi Fasti il giorno.
5Or Donna tu, se di tai pregi adorno
Lo miri, il ciglio asciuga, e spoglia il lutto:
E sia dell’amor tuo ben degno frutto
Dargli vita miglior del tempo a scorno.
Canta di lui: sin dove il Sol risplende
10Andrà sua fama, da tua lira espressa,
Senza che tema più morte o vicende.
Così a lui fia vita immortal concessa
Ne’ carmi tuoi: Tu delle sue stupende
Opre in cantare eternerai te stessa.
GIACOMO CANTI.
Donna gentil, che il nobil petto adorno
Albergo reso delle Muse avete,
Onde a più degni spirti invidia e scorno
Colle vostre bell’opre ognor movete:
5Poichè la Fama, che già vola intorno,
Dice il meno del Bel, che in voi chiudete,
Fate col vostro stil ch’il Mondo un giorno
Venga a saper da voi, quel che voi siete
Vedrassi allora che i begli occhi vostri
10Degni son che ne’ carmi ognun v’onore,
E famosa vi renda a’ giorni nostri:
Ma chè? Lo spirto e ’l vostro alto valore,
E ’l vivace intelletto e i puri inchiostri
Vi fan degna di gloria assai maggiore.
- ↑ Invita a cantar le lodi dell’estinto Genitore.