Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
285 |
Tu le ottenesti, e nelle auguste soglie
E da cesarea man: quanto splendore;
Signor, quante tue lodi il dono accoglie!
VIII1
Oh qual, Teresa, al suo splendor natìo
Nuovo aggiunge splendore oggi il tuo Nome!
Ecco a seconda del comun desìo
Le orgogliose falangi oppresse e dome.
5Di guerra il nembo impetuoso e rio
Sveller parea gli allori alle tue chiome:
Tu in Dio fidasti, augusta Donna; e Dio
In favor tuo si dichiarò: ma come?
Il Sol non s’arrestò nel gran cimento:
10Il Mar non si divise; il suo favore
Non costa alla Natura alcun portento.
Il Senno, la Costanza ed il Valore
Fur suoi ministri; e dell’illustre evento
Ti diè il vantaggio, e ti lasciò l’onore.
IX2
Fola non è la viva face e pura,
Che su la destra ad Imeneo risplende:
Alti sensi ravvolge, e di Natura
Spiega gli ordini arcani a chi l’intende.
5Fiamma è la vita; e con egual misura
Dagli avi ai padri, a noi da lor discende,
Da noi ne’ figli; e si propaga e dura,
Come da face accesa altra s’accende.
Qual fu la face, ond’è la vostra erede,
10Ognun lo sa; come risplende in voi,
Felicissimi Sposi, ognun lo vede: