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Sè stessa estimi, e i pregi ond’ella è ornata.
5Qualor correr vegg’io da forsennata
Alma immortal dietro un mortale aspetto,
Parmi di rozzo schiavo a lei soggetto
Veder Donna reale innamorata.
Ami l’Anima un’Alma, e ammiri in essa
10Egual bellezza, egual splendor natio:
L’amar fra i pari è libertà concessa.
Pur se l’Anima nutre un bel desìo
D’amar fuor di sè stessa, e di sè stessa
Cosa d’amor più degna, ami sol Dio.
X
Impara di salire, Anima mia,
Al sommo Ben da una beltà mortale:
Amor a’ tuoi pensieri appresta l’ale,
E di Cintia co’ rai segna la via.
5Per tre gradi trascorri: alzati in pria
Dalla materia, e in separar dal frale
Il puro esser del Bello, apprendi quale
L’incorporea beltà dell’Alma sia.
Se più ’alzi, e lei miri in securtade
10Fuor del corpo e del tempo, allor comprendi
L’immutabile angelica beltade.
Quindi all’unico Bello infine ascendi:
Chè se oltre la materia, oltre l’etade,
Oltre il numero arrivi, Iddio già intendi.
XI
Se la misera incauta Farfalletta
Potesse dir, perchè scuoter le piume
Intorno a breve fiamma ognor s’affretta,
Sin che s’incenerisca e si consume,
5Dirìa: che il Sole ivi trovar presume,
Onde vita e calor, non morte aspetta;
Perchè tutto il suo inganno è aver quel lume
Somiglianza col Sol, benchè imperfetta.
Lo stesso a Voi, poveri Amanti, avviene:
10Cercano il Bello i vostri cuori, ed hanno