Pagina:Zappi, Maratti - Rime I.pdf/400

Da Wikisource.
352



VII


Negli occhi di Madonna è sì gentile
     Talor lo sdegno e sì vezzoso appare,
     Ch’egli rassembra un increspato Mare
     Dall’aura dolce del novello Aprile.
5Se questo Mare alteramente umìle,
     L’onde movendo orgogliosette e chiare,
     Da sè rispinge in vaghe fogge, e care,
     Ciò, che in lui si posò d’immondo e vile:
Tal di Madonna il vezzosetto sdegno
     10D’ogni Amante respinge ogni desire,
     Che di sua purità le sembr’indegno:
Ma a ben’anco inferocirsi all’ire,
     Sollevando tempeste ad alto segno,
     Se sommerger fia d’uopo un folle ardire.


VIII


Aperto aveva il Parlamento Amore
     Nella solita sua rigida Corte,
     E già fremean sulle ferrate porte
     L’usate guardie a risvegliar terrore.
5Sedea quel superbissimo Signore
     Sovra un trofeo di strali, e l’empia Morte
     Gli stava a fianco, e la contraria sorte,
     E ’l sospiro e ’l lamento appo il dolore.
Io mesto vi fui tratto e prigioniero:
     10Ma quegli, allor che in me le luci affisse,
     Mise un strido displetato e fiero;
Poscia egli aprì l’enfiate labbra, e disse:
     Provi il rigor costui del nostro impero;
     E il Fato in marmo il gran decreto scrisse.


IX


Ameno è il calle, e di bei fiori adorno,
     Che guida all’antro del gran mago Amore.
     Spiranvi ogn’or soavità d’odore
     Aurette fresche a più d’un fonte intorno.
Ma giunto appena a quel mortal soggiorno,
     O volontario, o traviato un cuore,