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XXII
Nel centro del mio seno il nido ha fatto,
E poste l’uova sue l’alato Amore:
Quivi le cova, e già del guscio fuore
Cento nuovi Amoretti escono a un tratto.
5Pigola ognun di loro, e va ben ratto
Il rostro a insaguinar sopra il mio cuore;
Ed io ne sento un così reo dolore,
Che ne son per angoscia omai disfatto.
Altri Amoretti intanto escon dall’uova,
10E con quei primi a pascolar sen vanno,
E ’l mio cuor non iscema, anzi s’innova.
Grifagno Amor, barbaro Amor tiranno!
Gran barbarie è la tua, che chi la prova,
Prova senza morire eterno affanno!
XXIII
Quell’alta Donna, che nel cuor mi siede,
E che de’ miei pensier regge il governo,
È così bella, che del Bello eterno
Ella sola quaggiù può render fede.
5Nol puote immaginar chi non lo vede
Qual sia degl’occhi lo slpendore esterno;
Ma vie più caro è quel candore interno,
Che nell’alma purissima risiede.
Oh gran bontà dell’increato Amore,
10Ch’un’anima sì bella a me scoprìo,
Che a venerar mi chiama il suo Fattore!
Or se tanto s’appaga il desir mio
Nel mirar lei, e m’è contento il cuore,
Che sarà in Cielo in contemplare Iddio?
XXIV
Già la civetta preparata, e il fischio,
Amore aveva, ed il turcasso pieno
Di verghe infette di tenace vischio,
E d’amoroso incognito veleno.
5E perchè fosse ai cuor più grave il rischio,
Lacci, e zimbelli racchiudea nel seno,