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VI1
Quella, che illustre nel real tuo manto,
Di cento imprese in sè le glorie aduna,
Quella è la Croce, che superba tanto
Onorò le tue fasce entro la cuna.
5Sin da quel giorno a te fanciullo accanto
Virtù si pose, e si fermò Fortuna;
E a te rivolta, oh con qual tema, oh quanto
Divenne in volto pallida la Luna!
E ben ti vede con vergogna, e scorno
10Spesso trionfator de’ legni suoi
Di più barbare insegne irtene adorno,
E scorge alfin: che ne’ primi anni tuoi
Il Ciel ti destinò fin da quel giorno
L’Isola a dominar piena d’eroi.
VII2
Sotto spoglia mortale un Dio s’asconde
Lieti vanno i Pastorelli accanto,
E ad un mistero incomprensibil tanto
La lor semplicità non si confonde.
5Dentro Capanna vil di giunchi, e fronde
Povero ei giace, e si discioglie in pianto,
E Regi ornati di corona e manto
Dell’umil culla sua bacian le sponde.
Non mira che un Fanciullo, e un Dio lo crede
10Ogni Pastor, questo a quel Re l’inchina,
E un mendico Bambin soltanto vede.
Folle Oriente, ingrata Palestina!
Volge le spalle a così bella Fede:
La sprezza adulta, l’adorò bambina.
- ↑ All’Emin. Gran Maestro di Malta F. Marco Zondadari.
- ↑ Per l’Accademia del SS. Natale in Palazzo Apostolico.