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VII1


O Lieti giorni di Saturno, e tanto
     Lodata in carte bella età dell’oro
     Come di Terra a quel celeste Coro
     Levaste l’ali, e noi lasciaste in pianto!
5Tempo s’appressa, e ne consola alquanto
     D’amiche stelle e di virtù lavoro,
     Che scenderete ancor cinti d’alloro,
     E ’l Mondo tornerà, come fu, santo.
Ecco apparir valor senno e costumi,
     10Sì gravi in toga, e sì leggiadri in gonna:
     Ecco l’attento, e saggio, e pio Signore:
Ecco la di lui degna eccelsa Donna,
     Duo del Veneto Ciel benigni lumi:
     Questi fan cenno al secolo migliore.


VIII2


Come talor di nobil pianta e bella,
     Cui folgore scoscenda e tronco e foglie,
     Serbasi un ramoscello, in cui s’accoglie
     Tutto il valor, che già s’accolse in ella;
5Poscia nel caro sen madre novella
     Tenero e frale a nutricare il toglie,
     E dolci frutti in sua stagion ne coglie
     Chi ’l trasmutò sotto migliore stella:
Così privo del padre il garzon forte
     10A voi dal Ciel fu dato, e per voi crebbe,
     Per voi s’accinse a disarmar la Morte;
Del vostro senno a’ puri fonti bebbe;
     E tal divenne con sì fide scorte,
     Che dell’offesa alla Nemica increbbe.

  1. Per Niccolò Tron capitano di Padova, e Chiara Grimani di lui Consorte.
  2. Per Dottore di medicina, il quale, mortogli il padre, fu dal suo Zio educato ed addottrinato.