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VII1
O Lieti giorni di Saturno, e tanto
Lodata in carte bella età dell’oro
Come di Terra a quel celeste Coro
Levaste l’ali, e noi lasciaste in pianto!
5Tempo s’appressa, e ne consola alquanto
D’amiche stelle e di virtù lavoro,
Che scenderete ancor cinti d’alloro,
E ’l Mondo tornerà, come fu, santo.
Ecco apparir valor senno e costumi,
10Sì gravi in toga, e sì leggiadri in gonna:
Ecco l’attento, e saggio, e pio Signore:
Ecco la di lui degna eccelsa Donna,
Duo del Veneto Ciel benigni lumi:
Questi fan cenno al secolo migliore.
VIII2
Come talor di nobil pianta e bella,
Cui folgore scoscenda e tronco e foglie,
Serbasi un ramoscello, in cui s’accoglie
Tutto il valor, che già s’accolse in ella;
5Poscia nel caro sen madre novella
Tenero e frale a nutricare il toglie,
E dolci frutti in sua stagion ne coglie
Chi ’l trasmutò sotto migliore stella:
Così privo del padre il garzon forte
10A voi dal Ciel fu dato, e per voi crebbe,
Per voi s’accinse a disarmar la Morte;
Del vostro senno a’ puri fonti bebbe;
E tal divenne con sì fide scorte,
Che dell’offesa alla Nemica increbbe.