5Oggi era tempo che Voi in Noi viveste
Potess’io torvi alle funeree tombe!
Oggi è quel dì che risonar fareste
L’inclite cetre e le famose trombe.
Cadde l’alta Belgrado, e indarno accorse 10Africa ed Asia, ella non ebbe scampo,
E fu primo a cader chi la soccorse.
Quanto il vostro morir pianger si debbe!
Se viveste or che pugna Eugenio in campo
Voi quanta gloria, ei quante lodi avrebbe!
15Ei quante lodi avrebbe,
Ei di Tracia il terrore,
Che tanto nome accrebbe
All’Italo valore!
Quante avrìa lodi il Santo 20Pastor, che al Tebro impera!
A lui si doni il vanto,
A lui la Palma intera,
Che il suo pianto, il suo zelo
Fer sì gran forza al Cielo. 25Tornasse pur fra noi 1Polibo, onor dell’Arno,
Degno cantor d’Eroi!
Ma lo sospiro indarno.
Tornasse, a noi tornasse 30Giù pe ’l sentier del Sole 2Erillo, e qui cantasse!
Ma sù per l’alta mole
↑Celebrandosi i Giuochi Olimplici, in memoria degli Arcadi illustri defunti, giunse l’avviso, ch’era stato disfatto l’Esercito Ottomano, e ricuperato Belgrado l’anno 1717.