Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
i tuoi cenni, o signor.
Lucio Vero. Quanto t’imposi
sappi eseguire, (va sul trono )
A che mi astrigni, amore,
per giungere a un diletto
e per domar la crudeltá d’un core!
SCENA III
Aniceto, Lucio Vero sul trono e Berenice.
l’apparato e la pompa
ti appresta ornai. Qui del tuo amor superbo,
quasi in vago teatro, ardon le faci.
Mira: è l’orrida scena
degna degli occhi tuoi. Mira e disponi
a piú barbari oggetti il cor feroce.
Lucio Vero. (Che dirá mai?)
Aniceto. (a Berenice) Rimanti,
sola ti lascio in libertá di pianti.
(Aniceto esce; si chiude la stanza)
SCENA IV
Berenice e Lucio Vero sul trono.
e di lutto e di orror? Qual di un tiranno
reggia crudel mi si presenta agli occhi?
Di Tieste qui forse
si preparali le cene? A chi si adorna
l’orribile apparato? A chi fa mai