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con la fede uso l’amor,
L’arte è questa del regnar:
saper farsi temer e farsi amar.
SCENA VI
Marziano, Claudio, e poi Albina in disparte.
Claudio. Siam soli.
Marziano. Qual m’infinsi, vedesti?
Claudio. E ne stupii.
Albina. (in disparte) Qui l’infede!?
Marziano. Per piú celar le trame
tradii natura e condannai la figlia.
Albina. (c. s.) Vo’ sorprenderlo solo.
Claudio. Sul labbro a Marziano
Giulia trovò l’eroe ma non il padre.
Marziano. La vendetta piú cauta è la piú certa.
Claudio. E la meno temuta è la piú fiera.
Marziano. Tutto svelo al tuo core.
Albina. (c. s.) Io tutto ascolto.
Marziano. Sul tramontar del giorno entro la reggia
forte stuolo di armati
per via segreta introdurrò. Le stanze
occuperò di Giulia.
Tu, cui commessa è la custodia interna,
co’ tuoi mi assisti.
Claudio. E il puoi sperar. Mi unisce
a te lunga amistade.
Dal favor di Sallustia ottenni T grado;
l’altera Giulia abborro,
donna odiosa al popolo e al senato.
Albina. (c. s.) Trame funeste!