Pagina:Zeno, Apostolo – Drammi scelti, 1929 – BEIC 1970951.djvu/15

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atto primo 9


sente gli urli primieri, e impazienti

danno i molossi il lor latrato ai venti.
Coro. Alla caccia, alla caccia!
Narciso.   Scorrete intorno
               e valli e monte,
               e piani e selve,
               di belve in traccia.
          Con tal diletto
               del lungo giorno
               si passan l’ore.
               L’ozio di amore
               cosí si scaccia.

SCENA IV

Eco.

Che fier destino è il mio!

Doverti amar, né poter dir: t’adoro!
Aver la morte in seno,
né poter dir: — Crudele, io per te moro! —
Oso appena a me stessa,
per timor d’irritarti,
confidarne il secreto.
Io temo gli occhi miei, temo il mio labbro,
e per piacerti, o Dio! teco mi fingo
inimica di amor, quando piú t’amo.
Cosí mi lice almeno
seguirti ovunque vai. Posso asciugarti
su la fronte i sudori, e del mio petto
far morbido guanciale a’ tuoi riposi.
Cosí talor mi lice
stringer la mia con la tua destra, e mostri,
qualora il core oppresso