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Albina. Vanne alle auguste terme e lá mi aspetta.
Claudio. E spettator ti avrá la mia vendetta.
Su le tue luci istesse
l’infido svenerò,
e al piè ti gitterò
quel teschio esangue;
non troverá pietá,
e la sua colpa enorme
appena laverá
tutto il suo sangue.
SCENA XVII
Albina.
Detto avesse l’infido:
«Albina, tu mi salvi e deggio amarti».
Ei sol pensa all’offesa e alla vendetta,
ma la fede è negletta,
si trascura il dover, si obblia l’amore.
Proterva infedeltá! Povero core!
Fidi amori, or si dolenti,
spero ancor di darvi pace.
L’infedel non vi spaventi,
ché se in base di costanza
fondo il core e la speranza,
non son vana e non audace.