Pagina:Zeno, Apostolo – Drammi scelti, 1929 – BEIC 1970951.djvu/201

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ATTO PRIMO

Facciata di tempio da un lato, nel cui vestibolo vedesi un’ara col
simulacro d’Apollo. Dall’altra parte principio di bosco. Monte in lonta-
nanza.
SCÈNA I
Telemaco, Astianatte ed Eleno.
Telemaco. Innocenti diletti
ne appresta il vicin bosco ov’è nostr’uso
inseguir belve inermi.
Astianatte. Cosi a noi si affacciasse orso o cinghiale!
Questo dardo e quest’arco
lor farebbe sentir qual sia in questi anni
del fort’ Ettore il figlio.
Eleno. Altre fere, altri rischi oggi la vita
minaccian d’Astianatte.
Telemaco ed Astianatte. (a due) Io quegli sono.
Astianatte. Se aggiunger alle stragi
di mia casa reai vuoisi la mia,
cadrò, né smentirò la stirpe e il padre.
Eleno. Voi, qual sia il prezzo della vita e quale
il danno della morte,
non giungete a capir. A chi vi regge
lasciatene la cura, e pensier vostro
sia l’ubbidir con pace. Ad ogni sguardo
colá v’asconda il sacro orror del tempio.