Pagina:Zeno, Apostolo – Drammi scelti, 1929 – BEIC 1970951.djvu/257

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Isaia. Qual follia ti ha condotto,

cieco popol di Giuda, a por tue vane
sconsigliate speranze, or ne’ soccorsi
dell’egizie quadrighe, or nella fede
dell’Assirio spergiuro?
Faraon non ti cura,
Sennacherib ti preme. I tuoi tesori
l’uno assorbe in tuo scherno e ti abbandona,
l’altro esige in tuo danno e ti distrugge.
Misero, a chi ti fidi? Ecco il terz’anno
che il Signore ti porge
bevanda d’amarezza e pan di angoscia.
Buon per te che ti regge
un giusto re, cui sono a core i santi
giudizi e che cammina
per le vie del Signor. Dal minaccioso
turbine ei ti fa schermo. Egli è qual fresco
ruscello in sete ardente. Egli è qual ombra
d’alto ripido sasso
su terreno distesa arso dal sole.
Presto dagli occhi sparirá la densa
cecitá che li copre,
e si apriran le sorde orecchie. Afflitte