Pagina:Zeno, Apostolo – Drammi scelti, 1929 – BEIC 1970951.djvu/62

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né ti bastò. Nella sua sposa, in quella

ch’è sua dolce metá, piú fiero insulti
alle ceneri sue. Temi i tuoi numi,
temi l’ombra reai, temi il mio esempio!
Non mancan mai pene e nemici ad un empio.
ANICETO. (snudando un ferro va per ucciderlo)
Troppo audace favelli.
Da questo acciar...
Lucio Vero. Ferma, Aniceto.
Berenice. O Dio!
Lucio Vero. In career cieco a piú maturo esame
si custodisca. Muore
col reo tutta la colpa,
ma non tutta è punita. Uom vii non puote
solo, schiavo ed inerme osar cotanto.
Vologeso. Tutta mia sia la pena,
ch’ancor del colpo era mio solo il vanto.

SCENA III

Lucio Vero, Berenice ed Aniceto.

Lucio Vero. All’orror del gran caso

l’idea si tolga, e torni
lieta a goder. Vieni, o regina.
Berenice. Augusto,
troppo ho l’alma in tumulto. A miglior tempo
serbami il tuo favor.
Lucio Vero. Vieni e t’assidi.
Non sempre alle mie mense
avrai doni funesti.
Aniceto. Lunge il dolor! questo di gioia è tempo.