Pagina:Zeno, Apostolo – Drammi scelti, 1929 – BEIC 1970951.djvu/73

Da Wikisource.
Lucio Vero. Andiamo, o belle,

e la fatale arena
resti libero campo all’altrui pena.
(tutti al suoti della tromba entrano per la gran porta che
poi si chiude e vanno a prendere il loro posto nell’alto.
S’apre poscia una porta minore al lato della scena e n’esce
Vologeso in abito di gladiatore)

SCENA XVI

Vologeso e i suddetti.

Vologeso. Alla pubblica vista, in vile ammanto,

dove son tratto? Io nell’arena? O stelle!
(alza gli occhi e vede Lucio Vero, poi Berenice)
A supplizio si infame,
Cesare, i re condanni? e tu spergiura
cosi mi salvi? e siedi
giudice e rea della mia morte? O pena!
(Berenice si getta nell’anfiteatro)
Lucio Vero Che veggio? ah, Berenice!
Berenice. (a Vologeso) Io spergiura a te sono?
Eccomi, Vologeso,
tua compagna al supplizio. Or di tua morte
né rea, né spettatrice
non sará Berenice. Ornai satolla,
Cesare, la tua rabbia.
(s’apre una piccola porta)
Lucio Vero. Olá, custodi...
(esce una tigre)
Oimè, tardo fu il cenno.
Vologeso. Sposa, ti salva.
Berenice. Ecco la nostra morte.
Vologeso. Deh, fuggi!
Berenice. Io prima...