Pagina:Zibaldone di pensieri II.djvu/122

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(642-643) pensieri 109

cosí spontaneamente adattabile alla formazione di nuove voci, riuscivano strane, assurde e ridicole ai volgari, al comune, alla gente che considera l’effetto, cioè la novità della voce, e non pesa la cagione, cioè la novità delle cose, e delle speculazioni. Come τραπεζότης che noi possiamo dire mensalità, e κυαθότης calicità (non c’è di meglio per esprimere in italiano questa parola: cosí mi sono accertato). Vedi il Laerzio}} (in Diogene Cynico, I, 6. segm. 53) e il Menagio se ha nulla, e potrai anche riportare quel fatto che il Laerzio riferisce in proposito. Tanto le astrazioni ec. sono lontane dall’uso comune. E queste e altre tali parole le formava Platone, certo non piú lodato per la sapienza di quello che fosse per la purità ed eleganza della favella attica e dello stile e per tutti i pregi della eloquenza,  (643) della elocuzione, e del bello scrivere e dire (10 febbraio 1821).


*    Non è bisogno che una lingua sia definitamente poetica, ma certo è bruttissima e inanimata quella lingua che è definitamente matematica. La migliore di tutte le lingue è quella che può esser l’uno e l’altro, e racchiudere eziandio tutti i gradi che corrono fra questi due estremi (11 febbraio 1821).


*    Les enfans aiment à être traités en personnes raisonnables. Mme de Lambert, Lettre à madame la supérieure de la Madeleine de Tresnel, sur l’éducation d’une jeune demoiselle; ou Lettre III, dans ses Oeuvres complètes, citées ci-dessus, (pag. 633). p. 353.


*    Che rileva dunque che tu sia famoso tra coloro che nasceranno, se fosti ignoto a coloro che nacquero prima? (tra coloro, o quei che verranno, se fosti ignoto a coloro o quelli che furono?) I quali non cedono alla posterità rispetto al numero, e indubitatamente la vin-