Pagina:Zibaldone di pensieri III.djvu/182

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168 pensieri (1451-1452)

sempre piú avanti, ancorché produca nell’uomo delle condizioni tutte contrarie alle passate, è sempre indizio di grande ingegno, anzi sua necessaria qualità. Ed infatti grandissima differenza si suol trovare, per esempio, tra le prime e le ultime opere di un grande scrittore (sia nel genere, sia nello stile, sia nelle opinioni, sia ne’ pregi particolari o qualità ec., sia in tutte queste cose insieme) e nessuna o pochissima in quelle de’ mediocri, o degl’infimi. Paragonate il Rinaldo del Tasso, o la prima Tragedia del Metastasio o dell’Alfieri colle ultime ec. Cosí pure nelle inclinazioni della vita o degli studi, ne’ gusti letterari ec. Cosí dico anche rispetto alle assuefazioni e abilità materiali ec (4 agosto 1821).


*    Non c’é sommo ingegno che nel suo  (1452) primissimo periodo non si trovi appresso a poco a livello cogl’infimi ingegni, posti in quello stesso periodo. Dal che si vede che il grande ingegno non si forma se non mediante l’uso dell’esercizio e delle assuefazioni, il qual uso gli facilita poi l’abito di assuefarsi, che è quanto dire gli produce il talento ec. ec (4 agosto 1821).


*    Ciascun uomo è come una pasta molle, suscettiva d’ogni possibile figura, impronta ec. S’indurisce col tempo, e da prima è difficile, finalmente impossibile il darle nuova figura ec. Tale è ciascun uomo, e tale diviene col progresso dell’età. Questa è la differenza caratteristica che distingue l’uomo dagli altri viventi. La maggiore o minore conformabilità primitiva è la principal differenza di natura fra le diverse specie di animali e fra i diversi individui di una stessa specie. La maggiore o minore conformabilità acquisita (mediante l’uso generale delle assuefazioni, che produce la facilità delle assuefazioni particolari) e le