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Pagina:Zibaldone di pensieri IV.djvu/160

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148 pensieri (2284-2285-2286)

nell’antica pronunzia di quella voce. Vedi il glossario se ha nulla (24 dicembre 1821).


*    Alla p. 2052, fine - conflictare da conflictus o um, di confligere (24 dicembre 1821).


*    Qual autor greco piú facile di Senofonte? anzi qual autor latino? e forse anche qual autore in qualunque lingua, massime antica, può essere o avrebbe potuto esser piú facile, figurandoci anche una lingua a nostro talento? E pure egli è pienissimo di locuzioni, modi, forme figuratissime, irregolarissime. Ma esse sono naturali, e ciascuno le comprende e qualunque principiante di greco proverà gran facilità ad intender Senofonte (forse sopra qualunque altro autore, massime della stessa antichità), di qualunque nazione egli sia, e quantunque quelle frequentissime e stranissime figure di Senofonte non sieno meno contrarie alle regole della sintassi greca che all’ordine  (2285) logico universale del discorso. Tanto è vero che la natura non è meno universale della ragione e che adoperando naturalmente le facoltà proprie di una lingua, per molto ch’elle si allontanino dalla logica, non si corre rischio di oscurità e che una lingua di andamento naturale, se non è cosí facile, come quella di andamento logico, certo non è oscura, e fra le antiche poteva (e può) esser giudicata facilissima e servire anche alla universalità (25 dicembre, dí di Natale, 1821).


*    Alla p. 2192, fine. Se alcuno volesse dire che i verbi ch’io chiamo continuativi, quando presso gli scrittori si trovano, come non di rado avviene, in significato frequentativo o diminutivo, fossero contrazioni de’ verbi in itare (come prensare di prensitare), noti o ignoti, stieno insomma invece di essi e cosí vengano ad esser  (2286) derivati dai frequentativi, anzi veri