Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1146

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[p. 440 modifica] significava forzare o cosa somigliante, è naturalissimo che il suo continuativo coarctare avesse, almeno nel volgare latino, lo stesso o simile significato.

In secondo luogo osservo che la metafora dallo stringere al forzare è cosí naturale che si trova e nel latino stesso e (lasciando le altre) in tutte le lingue che ne derivano. Quae tibi scripsi, primum, ut te non sine exemplo monerem: deinde ut in posterum ipse ad eandem temperantiam adstringerer, cum me hac epistola quasi pignore obligavissem, dice Plinio minore (lib. VII, epist. 1). Che altro vuol dire se non costringersi, forzarsi, obbligarsi (com’egli poi spiega) alla temperanza? Altri usi di adstringere, e parimente di obstringere, constringere e del semplice stringere latino, similissimi a quelli di forzare, sono noti ai grammatici. E cogere, che in senso metaforico, piú comune ancora del proprio, significa forzare, ed è contrazione di coagere, che altro significa propriamente se non se in unum colligere, congregare, condensare, spissare, colligare, constringere? Il suo continuativo coactare si adopra pure da Lucrezio nel significato di forzare. Presso noi stringere, astringere, costringere,